In Italia il fan club più numeroso: «Lo accoglieremo in maschera»
Non sono certo le passerelle o la sovraesposizione mediatica ad aver trasformato Dave Matthews e la sua Band in uno dei gruppi rock più amati della terra. Ma i fan, semplicemente i fan: sedici milioni di biglietti venduti in quasi vent'anni di tour in giro per il mondo sono cifre che pochissimi altri possono vantare. Forse solo Bruce Springsteen può contare su un rapporto così viscerale con il suo pubblico. L'Italia non fa eccezione. Per la prima delle tre date che la DMB terrà qui da noi, domani al PalaSharp, i biglietti sono andati quasi esauriti. Ma, soprattutto, il cantante di origini sudafricane avrà davanti a sé, nelle tre ore e dieci di concerto (altro record), una marea rossa e mascherata. Sono gli iscritti al fan club «Con-Fusion», il più longevo del mondo, fondato nel 1998: «Travestendoci gli manifesteremo il nostro affetto. Con i nostri 1.000 soci contiamo più di tutti gli altri fanclub europei messi assieme». Chi parla è una psichiatra milanese di 49 anni, Corsina Andriano, presidentessa del «Con-Fusion». Un secondo lavoro ormai, vedi i ventuno concerti visti in ogni angolo di Europa e l'organizzazione dell'accoglienza per questo tour. Stasera i fan si riuniranno alla Salumeria della Musica (via Pasinetti 2, dalle 19.30, 20), per un live della Joe Busted Band, presentazione di libri dedicati e quant'altro. Professionista Corsina, come tanti altri del fan club. Ci sono avvocati, ingegneri, imprenditori: «Ci unisce la passione per la musica tout court, ci siamo tutti innamorati di Dave vedendolo dal vivo, magari in dvd, negli anni in cui in Italia non veniva». Perché Dave Matthews, dopo un concerto mal riuscito a Correggio nel 1998, ha aspettato undici anni prima di tornare a suonare con la Band nel nostro Paese, se si esclude una tappa milanese, da solista, nel 2007: «In quell'occasione gli facemmo capire che lo volevamo di nuovo anche con gli altri». Fecero una petizione online per invocare la loro venuta. Raccolsero ben 2.000 firme e Dave si intenerì, mettendo fine al «bando» a Lucca nell'estate scorsa.
Corriere della sera (febbraio 2010)